Morire suonando. Decine di storiche associazioni culturali siciliane, organizzatrici di prestigiose rassegne musicali, stanno per fallire e scomparire dalla scena artistica in seguito alla mancata assegnazione da parte dell’Assessorato Regionale al Turismo e Spettacolo dei consueti finanziamenti. Una decisione improvvisa che giunge a fine novembre, a chiusura della stagione 2011, quando le associazioni sono già indebitate con le banche avendo contratto prestiti per anticipare le spese per i cachet degli artisti, contributi previdenziali, trasporti, vitto e alloggio, noleggio di attrezzature e strumenti musicali.
A denunciare il caso, facendosi portavoce delle associazioni che lunedì scorso si sono riunite a Palermo organizzando una straordinaria “protesta in musica” davanti alla sede dell’assessorato, è Mario Gulisano, presidente dell’Associazione culturale Darshan di Catania, produttrice di importanti rassegne internazionali come Tarantafest, Classica & Dintorni, Alkantara fest, Meltin’folk, Zampognarea e Musicamilo che ogni anno coinvolgono centinaia di artisti siciliani, nazionali e internazionali.
Alla manifestazione di lunedì a Palermo hanno partecipato anche associazioni che il contributo annuale lo hanno ricevuto e che, per spirito di solidarietà nei confronti dei colleghi, si sono unite alla loro protesta. Nel sensibilizzare l’opinione pubblica, hanno chiesto al Governo regionale di bloccare il piano di attribuzione 2011 – che taglia fuori dai contributi il 40% delle associazioni e di conseguenza condanna alla scomparsa decine di associazioni e di rassegne musicali da loro prodotte – e convocare un nuovo e qualificato Nucleo di Valutazione.
A protestare con l’Associazione Darshan lunedì a Palermo sono giunti da tutta la Sicilia: Curva Minore di Palermo, Musicale Parthenia di Messina, Cooperativa Orpheus di Caltanissetta, Zo Culture di Catania e Agimus, sezioni di Gela e di Caltanissetta.
“Oltre al danno immediato per le nostre associazioni ormai fortemente indebitate – spiega Mario Gulisano – la chiusura di decine di stagioni concertistiche produrrà, in proiezione, un danno in Sicilia per tutto l’indotto che genera il mondo della musica che, dai musicisti ai fonici, crea lavoro per decine di addetti al comparto dello spettacolo e, più in generale, produce economia per il territorio. Siamo oltremodo stupefatti perché il decreto assessoriale non prevedeva tagli al capitolo, rimasto invariato rispetto al 2010. Per questo – conclude Gulisano - chiediamo la convocazione di un nuovo Nucleo di Valutazione di comprovata esperienza che possa ragionevolmente esaminare la programmazione delle associazioni. Se ciò non avvenisse, Darshan e le altre associazioni sono destinate a scomparire dal panorama culturale siciliano: un vuoto incolmabile che priverà ogni provincia siciliana di eventi con artisti di rilievo, opportunità di lavoro per i giovani musicisti e svago per gli appassionati”.
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