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giovedì 12 aprile 2012

Termini Imerese, SiciliAntica: "Graffiti nel degrado"

Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell’incuria e nell’abbandono. A denunciarlo è l’Associazione SiciliAntica con una lettera inviata al sindaco del Comune di Termini Imerese e alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo. 

Rifiuti tra i graffiti di Borgo Scuro
Le incisioni si trovano nell’interessante riparo di Borgo Scuro, un sito scoperto nel 1985, dove sono stati rinvenuti frammenti di selce e quarzite con punte a dorso abbattuto, utensili tipici del Paleolitico finale siciliano. Nella parete rocciosa un po’ aggettante all’altezza del piano di calpestio su una parete molto levigata sono state rinvenute, dallo studioso di preistoria siciliana Giovanni Mannino, delle incisioni lineari risalenti a circa 13.000 anni fa: tra le prime scoperte in Europa. Un rinvenimento di grande intereresse a cui va aggiunta, come scrive ancora lo stesso ricercatore, l’ipotesi che uno scavo possa rilevare anche altri graffiti lineari o figurati. 

“Ma oggi l’importante sito preistorico versa in uno stato di totale incuria e di completo abbandono, - scrive Alfonso Lo Cascio, della Presidenza regionale SiciliAntica. L’area quasi introvabile tra la vegetazione alta è invasa da rifiuti. Fino a qualche tempo fa il luogo era addirittura recintato e utilizzato dal proprietario come porcilaia. Una situazione che non fa onore al prestigioso riparo paleolitico”. 

“Per questo motivo - conclude Alfonso Lo Cascio - chiediamo un intervento che possa portare al recupero dell’area e ad una sua tutela. In un momento in cui si parla di valorizzazione delle risorse e delle potenzialità del territorio, il riparo di Borgo Scuro, con le sue ancora misteriose incisioni lineari, potrebbe essere parte di un originale itinerario turistico attraverso i luoghi della preistoria di Termini Imerese. Purtroppo siamo convinti che gli amministratori comunali, cioè coloro a cui spetta per legge la tutela e la salvaguardia e alla valorizzazione dei beni culturali della città, probabilmente non sanno nemmeno dove si trova il sito”.

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