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mercoledì 27 novembre 2013

Le criticità del turismo archeologico in Sicilia

Turismo archeologico con le ali tarpate per mancanza infrastrutture e collegamenti impossibili. Questa l’analisi del vice presidente per gli Affari del Mezzogiorno U.R.P.S., già presidente della VII Commissione Archeologia, beni culturali e monumenti, Giuseppe Regalbuto. "Importanti siti archeologici come Monte Bonifato e Morgantina restano off limits per i visitatori" commenta Regalbuto, "il sito Ennese fuori dagli itinerari turistici, le scoperte del trapanese non esposte". 

L'area archeologica di Morgantina
Il turismo archeologico, prosegue Regalbuto, "potrebbe essere un ottimo potenziale da sfruttare in Sicilia, ma anche in questo campo non mancano i limiti, che appaiono evidenti tanto quanto l’inerzia delle istituzioni competenti ai vari livelli. Parliamo, fra tutti, di due siti archeologici in grande espansione, come quello dell’Antica Morgantina, nell’Ennese, e di Monte Bonifato, nel Trapanese. Il primo caso è sicuramente anche il più eclatante. Nelle ultime settimane di lavoro di scavi sono state riportate alla luce muri e stanze dall’antica Morgantina, nella zona della Cittadella, ricoperte da una foltissima vegetazione. Il sito archeologico, divenuto uno dei più importanti in Sicilia, dopo i primi scavi degli anni 50, è, però, fuori dagli itinerari turistici a causa della sua inaccessibilità. Eppure proprio dall’area della Cittadella provengono i più bei reperti di età preistorica ed arcaica esposti nel Museo archeologico regionale di Aidone, tra i quali anche la Venere di Morgantina. Il sito, purtroppo, non può essere visitato neanche dai più attenti fruitori dell’archeologia, poiché strade scoscese e cunette interrompono il deflusso delle acque piovane e impediscono di raggiungerlo agevolmente". 

Oggi, grazie all’Assessorato Risorse agricole e forestali ed all’azienda foreste demaniali, in base a precise indicazioni del governo regionale, le strutture archeologiche sono state disseppellite dalle piante endemiche infestanti. "Sarebbe auspicabile - continua il presidente Regalbuto - che quest’opera non si fermasse adesso". Si dovrebbero cadenzare, infatti, le pulizie del sito e studiare dei progetti congiunti con il Dipartimento dei Beni Culturali, per rendere anche Morgantina arcaica meta importante per la conoscenza della Sicilia. 

Qualche parola va spesa anche riguardo alla polemica sul biglietto unico tra Villa Romana del Casale e la Venere di Morgantina. "È vero che si deve dare la possibilità al turista di scegliere, ma al tempo stesso va resa appetibile la proposta del biglietto unico, con un prezzo conveniente - spiega Regalbuto - oltre a convogliare il turista all’interno della città di Piazza Armerina, prima di andare ad Aidone, si potrebbe creare uno spazio all’interno della Villa Romana per sponsorizzare anche gli altri siti, tramite un presidio permanente, con il personale del museo di Aidone e di altri comuni. Sarebbe anche opportuno creare una card per visitare tutta la provincia con un prezzo appetibile e delle agevolazioni per dormire, mangiare, ecc… in modo da far rimanere più giorni il turista nella nostra provincia". 

Infine, lustro va dato anche al Monte Bonifato dove è venuta fuori un’abitazione di 7 secoli prima della nascita di Cristo. Trattasi di un sito archeologico di enorme interesse, forse anche uno dei più importanti potenzialmente nel panorama siciliano e nazionale. "Rilanciare il turismo archeologico è il presupposto fondamentale per tutelare, salvare e trasmettere alle future generazioni i nostri siti archeologici - conclude Regalbuto - i beni archeologici possono elevare non solo il livello culturale delle popolazioni, ma essere fonte di uno sviluppo economico e turistico anche e soprattutto in aree geografiche economicamente svantaggiate come le nostre".

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