Nella cornice medievale del piccolo borgo madonita di Geraci Siculo, tra i più belli d’Italia, al via la sfida tra cavalieri per la venticinquesima edizione della Giostra dei Ventimiglia. Il prossimo sabato e domenica, 31 agosto e 1 settembre, appuntamento con la storia tra i fasti di quella che fu la capitale della nobile e potente famiglia d' origine ligure che tra il XIII e il XVII secolo, imparentata con la casa reale di Federico II, che fece di Geraci Siculo la capitale di un vasto stato.
A far rivivere l'epopea medievale cavalieri, provenienti dalle comunità che facevano parte della contea, che si sfideranno nei giochi cavallereschi del XIII secolo. Giochi ispirati all'accademia militare della Stella, una vera e propria istituzione costituita esclusivamente per cento nobili cavalieri, che aveva tra i principali compiti quello di addestrare all'arte della guerra.
Ad anticipare la kermesse, martedì scorso, la tragedia storica di Lorenzo Sciajno dal titolo: “Il conte di Geraci al castello dei Ventimiglia” a cura del gruppo teatrale “V’a cuntu e v’a cantu” di Geraci Siculo. Al Castello dei Ventimiglia, splendido scenario naturale, è stata rappresentata una tragedia storica in 5 atti sulla morte di Francesco I Ventimiglia, gran conte di Geraci, avvenuta il 3 febbraio 1338, sulla cui modalità da sempre si sono mescolate verità storica e leggenda popolare. In scena Francesco Valguarnera, assoldato da Matteo Palizzi, che assieme ai suoi soldati, metterà fine alla fuga silenziosa di Francesco Ventimiglia, tradito anche dai suoi sudditi geracesi.
La giostra, prevista per sabato 31 agosto e 1 settembre, quest’anno avrà delle novità per la prima volta sin da sabato pomeriggio, alle 16, i cavalieri, al campo della Santissima Trinità, si confronteranno per le eliminatorie. Previste due prove di abilità, il gioco del saraceno dove il cavaliere dovrà colpire con una lunga asta una sagoma in legno ed evitare il pesante contraccolpo girevole e quello degli anelli, tre di diametro decrescente che dovranno essere infilzati in corsa con la sua lunga lancia. I primi classificati accederanno alla finale di domenica (1 settembre) quando sin dalle 16, è prevista la finale della gara equestre. I cavalieri si esibiranno nella difficile prova di abilità e destrezza della “rosa” dove bisogna sfilare l'esile fiore da un manichino e portarlo in dono alla donna senza farlo cadere.
A dare il via ai giochi il sindaco di Geraci Siculo, Bartolo Vienna: “Una rievocazione storica e tanto agonismo sportivo che avrà come cornice il campo in terra battuta di “Santissima Trinità” – ha detto il primo cittadino – ma anche un momento importante per tutta la comunità, ogni anno sono in migliaia i visitatori e viaggiatori attratti da questa manifestazione giunta alla sua venticinquesima edizione realizzata grazie al contributo e allo sforzo di tanti geracesi”.
A Geraci da visitare il castello, sede della prima Contea di Sicilia donata dal gran Conte Ruggero al nipote Serlone per le sue conquiste durante l'assedio normanno, i pezzi più pregiati sono di sicuro le imponenti rovine di una fortezza normanna, costruita nel 1072 su una precedente struttura araba, che si ergono a ovest del centro abitato su una rupe scoscesa. La cappella gotica di Sant’Anna del XIV secolo, la chiesa Madre di epoca tardo medievale, dove si erge un bel portale ogivale e un maestoso campanile, ospita all' interno due sculture raffiguranti la Madonna del XVI secolo, di scuola Gagini. Degne di nota la chiesa di San Bartolomeo (con un’edicola marmorea, di Antonello Gagini), di Santa Maria della Porta (con un portale laterale tardo-gotico del 1496, e una "Madonna con Bambino" di scuola gaginesca) e di Santo Stefano, con campanile sormontato da una cuspide conica rivestita di maioliche policrome.
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