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martedì 6 agosto 2013

"Romance frames", il cinema "danza" a Villa Pantelleria

Proseguono gli appuntamenti di teatro-danza Parco Villa Pantelleria Festival di Palermo. Mercoledì 7 agosto, alle 21,30, andrà in scena "Romance frames", della compagnia Motomimetico, una partitura di danza, musica, parola e gesto recitato, un viaggio all’interno del cinema, delle sue suggestioni rivissute in una nuova costruzione sensibile. Coreografia e regia di Emma Scialfa, su elaborazioni testi cinematografici montati da Claudio Fausti. In scena i danzatori: Alessandro Caruso, Simona Fichera, Giuliana Cocuzza.

Un momento dello spettacolo
"In 'Romance frames' - si legge nella nota dello spettacolo - l’immagine delle pellicole è sì svanita ma trattenuta nell’immaginazione che dà vita al percorso scenico, come a partire da un suo profondo eco radiofonico od orchestrale. È il cinema ricordato una notte insonne, tra sogno e veglia, utilizzando i passaggi sonori, i frammenti di dialogo, i rumori, le musiche, perché si restituisca in movimento danzato ed interpretazione la loro situazione emotiva, senza riferimenti diretti: il montaggio e la decostruzione del senso e della sensibilità, nascono dall’emozione educata dal cinema, e facendone materia d’esperienza indirizzano una coreografia del discorso amoroso".
 
"Si è scelto infatti - prosegue la nota - di partire dalla situazione amorosa - non tanto dal film d’amore vero e proprio - attraversata in diversi modi dal testo filmico frammentato, ed intesa in senso ampio di 'avventura romanza', quella personale avventura del cuore delle donne e degli uomini in cui scava il viaggio di Romance Frames, viaggio di incontro e abbandono, paura e gelosia, disprezzo e coraggio, monotonia, l’eros, il mistero, la provocazione e non ultima, la solitudine delle passioni degli interpreti".

"'Romance frames' - conclude Motomimetico - è dunque immersione nella 'materia critica' della esperienza amorosa filtrata e suggerita dal cinema, e dunque anche – sebbene si tratti di cinema 'colto'- dalla cultura di massa, un cinema che qui è liberato dal suo tentativo, disperato, di costruire esteticamente l’avventura umana nell’epoca della riproducibilità tecnica dell’immagine in movimento, riproducibilità sempre più inutilmente perfetta prima, e sostituita dall’immagine digitale elaborata direttamente al computer poi. La sfida umanistica delle immagini è persa, quella di far parlare criticamente i sogni da cui prendevano forma forse no".

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