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giovedì 18 novembre 2010

Un'antologica a Palermo dedicata ad Aligi Sassu

A 10 anni dalla sua scomparsa, Palermo ricorda con una mostra antologica Aligi Sassu. Ottanta opere pittoriche, esposte a Palazzo S. Elia dal 19 novembre al 15 gennaio, ricostruiscono il percorso artistico del maestro dal 1929 al 1997. Le opere provengono da collezioni private e dall’Archivio Aligi Sassu, creato nel 1987 da Carlos Julio Sassu Suarez con il sostegno dell’artista. L’Archivio oggi cataloga e conserva le opere del maestro e, attraverso mostre e pubblicazioni, ne mantiene vivo il ricordo. 

Protagonista della storia artistica italiana del XX secolo, la pittura di Sassu è caratterizzata da un programmatico arcaismo attraversato da venature espressionistiche di ascendenza più francese che tedesca, contaminate dalla tradizione colorista della grande pittura da museo, tra barocco e romanticismo. Il grande maestro del colore utilizza il motivo del cavallo, originato da memorie personali (i cavalli della Sardegna), celebrazione di un’esemplare forza naturale, emblema e specchio di prepotenti vitalità arcaiche. 

Il viaggio alla scoperta di Sassu parte con le opere degli anni ‘30, quando pubblica la serie degli “Uomini rossi”, personaggi che, nelle loro varianti, anticipano quell’aspirazione a una sorta di perduta età dell’oro, nella quale spunti letterari e storici convergono con leggende e miti radicati nelle tradizioni della civiltà mediterranea. Opere attente alla storia e alla cronaca del tempo, che portano il maestro a sviluppare quel piacere per il colore puro, squillante ed ammaliante presto diventato la chiave di lettura delle sue opere più mature. 

Si prosegue, negli anni ‘40 e ‘50, con la guerra, la ricostruzione, le lotte sindacali, in cui la pittura di Sassu è immersa nella storia sociale, icona efficace della lotta di classe. Le opere degli anni ‘60 sono quelle del periodo spagnolo che evocano i luoghi, i colori ed i sapori di Mallorca. In mostra saranno presenti anche alcuni disegni realizzati durante la detenzione nel carcere di Fossano, dove è recluso per dieci anni con l’accusa di sovvertimento dell’ordine dello Stato, che rappresentano ritratti di detenuti, nudi di donna e immagini mitologiche.

La mostra, curata da Daniela Brignone, è promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e dall'Archivio Aligi Sassu, con la collaborazione di Sangiorgio Investimenti d'Arte e con il Patrocinio dell'Associazione Amici dell'Arte di Aligi Sassu.

Orari di visita: dal martedì al sabato 9.30/13.00 - 16.00/19.30; domenica e festivi 9.30/13.00. Ingresso libero

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