Le aree tutelate dall'Unesco in Sicilia non vivono un buon momento. Accanto all'ombra delle trivelle che si allunga minacciosa sul Val di Noto, alla ricerca di petrolio e gas, adesso è la volta di Siracusa, dove il progetto del secondo porto turistico ha fatto gridare l'allarme agli ambientalisti.
Per questo motivo Alessandra Mottola Molfino, presidente nazionale dell'associazione Italia Nostra, ha presentato, un esposto all'Unesco. “Quel secondo porto – afferma sul Corriere della Sera - sembra fatto apposta per far attraccare le navi da crociera da centinaia di passeggeri. Un turismo mordi e fuggi che non porta ricchezza ma allontana quello pregiato”. Sulla stessa scia anche Lucia Acerra, presidente di Italia Nostra-Siracusa: “L’impatto di questa seconda struttura portuale - si legge ancora sul quotidiano - altererà irrimediabilmente l’armonica linea del bacino portuale. Ricordo che sul porto c’è il vincolo paesaggistico del 1988”.
Il progetto del secondo porto turistico è stato presentato nel novembre 2008 dalla società locale “Spero srl”. Prevede almento 350 posti barca, vari edifici, un lungo braccio di cemento proteso verso il largo ed altri 50 mila metri quadri d'interramento a mare.
Alla luce di tutto questo, per quanto ancora Siracusa resterà nella lista delle città "patrimonio dell'Umanità" tutelate dall'Unesco?
Redazione
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