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sabato 20 luglio 2013

Sinfonica Siciliana in crisi, paura e rabbia di un violinista

Una musica che si spegne in un triste pianissimo. Sono queste, ultimamente, le note più adatte all’Orchestra Sinfonica Siciliana. La Fondazione versa in una crisi che sembra senza ritorno, con un buco da 2 milioni di euro da risanare e i professori d’orchestra senza stipendio ormai da tre mesi. Nelle ultime settimane, i musicisti hanno fatto di tutto: concerti in piazza, un “funerale” in piena regola per celebrare la “morte” dell’orchestra e incontri tra i rappresentanti sindacali e le istituzioni. Il risultato? Impegni presi prima di tutto dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, per risanare la Fondazione. 

Le sculture sul tetto del Politeama Garibaldi
Questa premessa perché la Triquetra vuole dare spazio allo sfogo di uno dei musicisti della Sinfonica, il violinista Maurizio Billeci, che così ha descritto il pomeriggio di pochi giorni fa, passato sopra il tetto del Politeama Garibaldi di Palermo insieme ad altri colleghi. Billeci ha pubblicato una foto e un post sul suo profilo Facebook che riassume le preoccupazioni di un’intera orchestra.

Ecco alcuni passaggi del post:

“Guardate che umiliazione, sul tetto di un teatro, sotto il sole cocente.... 49 anni compiuti, 30 dei quali trascorsi in un'Orchestra dove da almeno 10 non c'è più pace”.

“Era ‘il fiore all'occhiello’ della Regione Siciliana, un'Orchestra meravigliosamente affiatata e soave che portava, con orgoglio, il buon nome della Sicilia nel mondo intero, di quella Sicilia che trasuda storia, cultura, intelligenze e che grida e ottiene riscatto dai continui tentativi di infangarne l'immagine riducendola ad un cumulo di macerie maleodoranti di malaffare e di mercimonio. La più grande Orchestra Sinfonica del Sud Italia ridotta in stracci”.

“Ci sono musicisti palermitani a Roma, Milano, Venezia, Berlino, Vienna, Stoccarda, Cleveland. Quando ci convinceremo che il Comune, la Provincia, la Regione, lo Stato.... siamo noi, noi che lavoriamo, per portare avanti una famiglia, dei figli agli studi, per pagare le tasse, per accedere al diritto di vivere decorosamente sancito dalla Costituzione e disatteso da quattro nani e ballerine (nel senso peggiore del termine) che ci negano il diritto alla vita?”.

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