Serva e padrona. Umile e forte. Sulla bocca di tutti, eppure avvolta nel mistero. Mente machiavellica, sebbene quasi analfabeta. Indirizzata al bello e al buono nonostante gli insulti della vita. Piccola raccoglitrice di “mennule”, mandorle, e tuttavia destinata a produrre ricchezza. È Rosalia Inzerillo, stupefacente artefice del proprio e dell’altrui destino, abile tanto da manipolare la società maschilista e violenta, che a cavallo degli anni Sessanta dominava ancora incontrastata l'entroterra siciliano.
Guia Jelo e Pippo Pattavina in "La Mennulara" |
"La Mennulara", romanzo d'esordio della palermitana Simonetta Agnello Hornby, approda per la prima volta sulla scena nella produzione allestita dal Teatro Stabile di Catania. La novità assoluta inaugura la stagione 2011-2012, dedicata dal direttore Giuseppe Dipasquale all’universo femminile e significativamente intitolata “Donne. L’altra metà del cielo”: una carrellata di eroine che - per citare solo le produzioni e coproduzioni proprie dell'ente - popolano capolavori come "La governante" di Vitaliano Brancati, "La casa di Bernarda Alba" di Federico Garcia Lorca, "I giganti della montagna" di Luigi Pirandello, "Un tram che si chiama desiderio" di Tennessee Williams, "Ifigenia" di Mircea Eliade, fino ai recentissimi titoli "La nave delle spose" di Lucia Sardo e Elvira Fusto e "Il tredicesimo punto" di Sergio Claudio Perroni, omaggio alla figura di Nilde Iotti.