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mercoledì 30 marzo 2011

I Fratelli Mancuso cantano i drammi contemporanei

I drammi contemporanei, dalle stragi di mafia agli sbarchi dei clandestini sulle coste siciliane, sono il canto-denuncia dei Fratelli Mancuso, ospiti d’eccezione lunedì scorso al Centro Zo di Catania per inaugurare la minirassegna “Note di primavera” di Classica & Dintorni, Festival internazionale di musica da camera organizzato dall’Associazione Culturale Darsham. 

Sulla scena con i fratelli di Sutera (Cl): poeti, compositori e musicisti impegnati a perpetuare la memoria delle antiche ballate siciliane e che da anni si esibiscono con celebri formazioni classiche e jazzistiche e con solisti d’eccezione come Stefano Bollani, Enrico Rava, Mario Venuti e Antonella Ruggiero. Ieri, a Catania, erano con la pianista Ketty Teriaca, direttore artistico di Classica & Dintorni, e la violoncellista Elena Sciamarelli, dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania.

"Abbiamo vissuto in molte città – raccontano al pubblico Enzo e Lorenzo – ma l’unica patria che abbiamo è il dialetto".

La lingua siciliana, dunque, cuce fra loro le performance e cede il passo ai versi di poeti contemporanei per raccontare drammi di cronaca. Così per la rievocazione degli ultimi istanti di vita del giudice Borsellino, dove le parole di Ruggero Cappuccio sono sostenute dalle ambientazioni sonore raccolte dal compositore Marco Betta e si sublimano delle Lamentazioni del Venerdì Santo di Sutera, quasi a sottolineare il dolore ciclico del ricordo (la Pasqua, dunque, come il 19 luglio 1992). E poi il dramma degli uomini in fuga dall’Africa verso le coste siciliane nei versi di Roberta Dapunt, di lucida e amara attualità: “(…) credo nei miserabili che annegano alle porte d’Italia/ Credo in quelli che rimangono e il giorno dopo chiamiamo clandestini (…).

Di grande respiro, con le sue architetture armoniche da terzo millennio, le partiture firmate da Betta e pensate per un insolito impasto timbrico dove il pianoforte di Ketty Teriaca e il violoncello di Elena Sciamarelli fanno da sostrato lieve e quasi evanescente al canto senza tempo intonato dai due fratelli. In scaletta anche uno dei brani di “Rumore di acque”, spettacolo di Marco Martinelli per il Ravenna Festival, diretto da Cristina Mazzavilani Muti, con le musiche di scena scritte ed eseguite dal vivo dai Fratelli Mancuso

La rassegna “Note di Primavera” prosegue con l’ABC Modern Trio: Lucia Bova (arpa), Avi Avital (mandolino) e Marco Cappelli (chitarra) che il 4 aprile proporranno anche brano inedito scritto per loro dal violoncellista Giovanni Sollima.

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