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lunedì 7 marzo 2011

Teatro, "Aspettando Godot" con Ugo Pagliai a Catania

Inestinguibili attese, scandite da dialoghi “paradossali” e silenzi “assordanti”. È “Aspettando Godot”, capolavoro di Samuel Beckett, in scena alla sala Ambasciatori dall’8 al 20 marzo, per la stagione del Teatro Stabile di Catania. Protagonisti due grandi interpreti del panorama teatrale: Ugo Pagliai ed Eros Pagni, per la regia di Marco Sciaccaluga. Le scene sono firmate da Jean-Marc Stehlé e Catherine Rankl, che cura altresì i costumi. Completano il cast nomi di spicco quali Gianluca Gobbi, Roberto Serpi, Alice Arcuri.

Ugo Pagliai e Eros Pagni (Foto: M. Norberth)
Lo spettacolo, prodotto dallo Stabile di Genova, s’inserisce nell'ambito del cartellone dello Stabile etneo, impaginato dal direttore Giuseppe Dipasquale e costruito sul Leitmotiv "Il tempo della musica", metafora per indicare che in tempi di crisi -come l’attuale - il pensiero predilige i linguaggi universali: visivo, gestuale, sonoro. La parola invece si scarnifica, la sua funzione è stravolta, come avviene in “Aspettando Godot”, laddove il succedersi delle battute non indica, ma addirittura contraddice l’azione. “Let’s go” (Andiamo) asseriscono Vladimiro ed Estragone, e intanto la didascalia chiosa l’opposto “They do not move” (Non si muovono).

E sul rapporto tra significante e significato, tra forma e contenuto della parola gioca l’irlandese Beckett in questo testo rivoluzionario del teatro del Novecento. Rivoluzionario a partire dal suono evocativo che sprigiona il nome “Godot”, probabilmente mutuato da quel Godeau, il cui arrivo è vanamente annunciato da Mercadet, protagonista dell’omonima commedia di Balzac. Ma la trasformazione in Godot ha dato adito a complesse analisi, laddove God, dio in inglese, si fonde in Beckett con dot, suffisso che in francese funge da diminutivo.

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