Scortati a vista dai carabinieri, gli Argenti di Morgantina sono finalmente “in buone mani”: il prezioso servizio d’epoca ellenistica, trafugato trent’ anni fa nelle campagne siciliane e venduto da tombaroli a mercanti e miliardari senza scrupoli, ha fatto definitivamente ritorno ad Aidone, nell'Ennese, custodito all’interno degli imballaggi dove spicca l’emblema del Metropolitan Museum di New York
La consegna del prezioso e atteso carico – dal marzo scorso gli Argenti sono stati esposti a Roma, a Palermo e a Shangai - è avvenuta lunedì nel Museo Archeologico di Aidone a cura del Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Enna, Fulvia Caffo, e della responsabile dell’Unità Operativa Archeologica della Soprintendenza, Carmela Bonanno che avevano in custodia gli argenti a Palazzo Varisano. Ad attenderle al museo era il direttore del Parco Archeologico di Morgantina, Enrico Caruso. A vigilare su tutta l’operazione i carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico Siciliano coordinati dal comandante Giuseppe Marseglia.
Depositati nel laboratorio di restauro del Museo, gli argenti sono stati scartati uno alla volta e, finalmente, sono apparsi in tutta la loro magnificenza: una collezione di raffinatissimi vasi e piatti in argento dorato alcuni dei quali finemente cesellati a mano – come il medaglione con Scilla - destinati dal loro proprietario, l’Eupòlemos inciso su alcuni reperti, alla mescita del vino e delle spezie nei banchetti e ai riti sacri.
“Sacro agli dei”, infatti, recita l’iscrizione su uno dei reperti: il piccolo altare (bomìskos) dove gli antichi greci erano soliti bruciare i profumi durante i momenti di preghiera. “Per creare una nuova scena degna di ospitare gli argenti – spiega il direttore Caruso - sono stati svuotati degli ex magazzini: una delle sale, illuminata da tre ampie finestre, è il locale più bello e luminoso del museo. In progetto, grazie ai fondi PO FESR 2006-2013, c’è il raddoppio della superficie del museo che, con l’arrivo della Venere e con il sito di Morgantina, diverrà una meta ineludibile per la conoscenza delle antiche civiltà della Sicilia e del Mediterraneo”.
“Sacri agli dei”, dunque, è diventato il titolo del Convegno Internazionale di Archeologia - organizzato dal direttore Caruso, dal Soprintendente Caffo in collaborazione con il Sindaco di Aidone, Filippo Gangi - che, venerdì 3 dicembre, celebrerà il definitivo ritorno degli argenti nel Museo di Aidone. L’inaugurazione della nuova sezione espositiva si svolgerà alle 15 alla presenza del Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, dell’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Sebastiano Missineo, e del Senatore Francesco Rutelli che nel 2007, in qualità di Ministro della Cultura, siglò l’accordo bilaterale fra Italia e Usa per la restituzione di una serie di reperti trafugati illegalmente dal nostro Paese, venduti a ricchissimi collezionisti ed esposti per anni nei musei statunitensi.
“La prima importante tappa – sottolinea l’assessore Missineo - di un programma di iniziative che consentiranno al territorio di Enna di tornare a vivere nel segno della cultura e dell’arte: Aidone non è Malibù e le strade dell’ennese non sono le highway californiane, ma questa è una grande occasione di riscatto che non dobbiamo farci sfuggire”.
Il Museo di Aidone è un ex convento dei frati cappuccini già ricco di preziose testimonianze del culto della “grande madre”, la dea Demetra – venerata in santuari proprio in queste valli degli Erei – che, con l’arrivo degli Acròliti (2009), degli Argenti (2010) e della celebre Venere di Morgantina, previsto per la primavera del 2011, si configura sempre di più come uno scrigno pieno di tesori per gli appassionati di arte antica.
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