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martedì 19 aprile 2011

I "giganti" di Mitoraj nella Valle dei Templi

Inaugurata la mostra “I giganti della mitologia” in esposizione nella Valle dei Templi di Agrigento fino al prossimo novembre 2011. L’area archeologica si popola di nuove 18 istallazioni in bronzo realizzate dall’artista franco-polacco Igor Mitoraj

Si tratta di opere d’arte non finite in sé, ma capaci di offrire emozioni inaspettate, proiettando i visitatori nel passato più remoto, oppure nel futuro più avveniristico. Mitoraj, che ha il "Tindaro" alla Défense di Parigi, il "Thsuki-No-Hikari" al British Museum di Londra, non è certo nuovo ad accostamenti insoliti e inediti delle sue opere come quello realizzato ad Agrigento. 

La mostra nasce da un’idea di Lorenzo Zichichi de Il Cigno GG Edizioni, presente alla cerimonia d’inaugurazione, e Rosalia Camerata Scovazzo, presidente pro tempore del Parco. L’evento è stato sposato dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, dalla Galleria d’Arte Contini di Venezia (con la partecipazione de I Luoghi dell’Arcadia) con il sostegno della Fondazione Roma Mediterraneo. 

I giganti “disseminati” alla Valle dei templi rappresentano il lavoro dello scultore dal 1980 a oggi. Mitoraj tuttavia presenta una svolta post moderna, attraverso l’ enfatizzazione dei danni subiti dalle sculture classiche, ottenuta mediante la realizzazione di arti e teste troncati. All’inaugurazione, svoltasi il 15 aprile scorso all’interno dell’area archeologica, erano presenti Sebastiano Missineo, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Gesualdo Campo, dirigente generale Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Giuseppe Castellana, direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma Mediterraneo, Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, Francesco Paolo Tronca, capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. L’esposizione di Mitoraj, di adozione italiana, è la prima nel suo genere, la più importante di sempre tra le mostre dell’artista e anche la più lunga nel tempo.

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