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sabato 9 aprile 2011

"Sulla parola", arte concettuale alle FAM di Agrigento

“Questa non è una mostra di tendenza”. Il curatore Marco Meneguzzo presenta così “Sulla Parola. Isgrò, Salvo, Germanà e gli altri | Le parole nell’arte tra Sessanta e Settanta”, l’esposizione dedicata all’arte concettuale in Italia in programma dal 16 aprile al 26 giugno alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento

Si tratta della nuova indagine su un particolare momento storico nell’arte del XX secolo che arricchisce il percorso esplorativo avviato nel 2001 dagli Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, l’associazione presieduta da Antonino Pusateri che in un decennio ha codificato e catalogato quasi duecento anni d’arte in Sicilia.

In mostra saranno 61 opere, in prestito alle FAM da collezionisti, artisti, fondazioni e gallerie di tutta Italia. Ventisette quelle realizzate dai tre artisti siciliani da cui prende spunto l’indagine che, spingendosi fino a tutto il decennio successivo, estende la ricerca ad altri artisti contemporanei.


“Si è voluto costruire una mostra – spiega Meneguzzo, critico d’arte e docente dell’Accademia di Brera a Milano - che fosse al contempo storicamente ineccepibile e contemporaneamente evocativa di un’atmosfera tipica degli anni Settanta. Il nome di Emilio Isgrò in tal senso è universalmente conosciuto, mentre per Salvo il momento puramente concettuale si è concluso in quel decennio, con la serie memorabile delle “lapidi”; pochi invece sanno degli esordi concettuali di Mimmo Germanà, poi molto più noto per la sua pittura assimilabile alla Transavanguardia del decennio degli Ottanta: tre artisti siciliani che hanno segnato quella stagione così analitica dell’arte, non solo italiana. Naturalmente, per anni così vicini, è molto difficile parlare di insularità e tanto meno di sicilianità. Ed è per questo che la mostra, pur centrata su questi tre artisti, presenta anche gli altri protagonisti italiani di quella stagione”.

Accanto ai tre siciliani, infatti, figureranno opere di Vincenzo Agnetti, Carlo Alfano, Alighiero Boetti, Adriano Altamira, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Mirella Bentivoglio, Ugo Carrega, Giuseppe Chiari, Bruno Di Bello, Vincenzo Ferrari, Ugo La Pietra, Ketty La Rocca, Fabio Mauri, Maurizio Nannucci, Luca Patella, Gianni Emilio Simonetti, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Emilio Villa.

“La ‘parola’ - aggiunge Meneguzzo, che lo scorso anno sempre per le FAM di Agrigento ha diretto “Astrazione Siciliana. 1945-1968” – è il filo che lega questi artisti. Un elemento espressivo molto diffuso nelle opere di quegli anni, anche nei lavori di chi “non” ha fatto della parola il suo unico campo d’indagine, ma ne è stato anche solo momentaneamente affascinato. La distanza che ormai ci separa da quelle esperienze crediamo possa consentirci uno sguardo più ampio rispetto ai singoli raggruppamenti, che a nostro avviso serve a restituire meglio l’immagine di un clima, di un contesto, di una situazione segnata da questa presenza “trasversale” della parola nell’arte”.

Alla mostra, che com’è consuetudine delle FAM avrà ingresso gratuito, è dedicato un catalogo (Silvana Editoriale) con l’intervento critico del curatore Marco Meneguzzo.

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